Sinistri complessi o Sinistri di massa?

Dopo aver ponderato l’andamento del mercato, abbiamo fatto una scelta tra la quantità e la qualità. Là dove è stato possibile, ci siamo tenuti fuori dalla gestione dei così detti “Sinistri di Massa” per dedicarci quasi esclusivamente ai “Sinistri Complessi” che rappresentano circa il 92% del volume degli incarichi che siamo chiamati ad espletare.

La scelta è derivata dal fatto che crediamo ciecamente nella professionalità piuttosto che nei grandi numeri.

I cambiamenti imposti da alcune Compagnie di Assicurazione nell’ultimo decennio hanno portato sostanzialmente alla eliminazione del perito. Oggi all’incaricato di turno viene chiesto esclusivamente di effettuare liquidazioni in tempi rapidi, ma soprattutto contenendo l’esborso entro determinati limiti (per la verità piuttosto bassi), senza affrontare aspetti tecnici strettamente connessi al caso. La relazione di perizia è stata ridotta ad un modulo precompilato a cui rispondere apponendo una crocetta sulle varie opzioni proposte.

Non ci riesce di adeguarci a questo modus operandi e per tale motivo la nostra attività la possiamo definire di carattere artigianale e non industriale.

È fuor di ogni dubbio che un’autovettura personalizzata o un mobile intarsiato, pur svolgendo la stessa funzione di un’auto di serie la prima o di un pensile da cucina il secondo, ha un fascino decisamente più accattivante.

Non è nel nostro costume mandare in giro dei ragazzini con una macchina fotografica al collo che hanno come unico scopo quello di scattare una fotografia ad una macchia di umidità. Il personale della nostra struttura è animato da curiosità che lo spinge ad individuare l’origine e soprattutto la causa che ha prodotto quella macchia. Soddisfatta la propria curiosità non può che rispondere adeguatamente alle legittime aspettative del Committente piuttosto che rendere un modulo prestampato e semplicemente crocettato nei punti che più si avvicinano al caso in esame.

Tutto ciò a tacere di quelle Compagnie che, accortesi di soffrire di “elefantiasi” hanno trasformato alcuni dipendenti in periti, ma trattenendoli come dipendenti o chissà con quale formula contrattuale, senza però fornire loro una adeguata preparazione tecnica.

Non di rado ci è capitato di confrontarci con queste figure ed abbiamo potuto constatare l’assoluta mancanza di una preparazione di base. Non conoscono questi pseudo professionisti la differenza tra una polizza RO ed una RI. Sono nella assoluta incapacità di attribuire un bene specifico alla partita fabbricato piuttosto che agli impianti e macchinari.

Non parliamo poi dei sinistri altamente complessi dove, per fare un esempio, a fronte di danni da interruzione d’esercizio, vengono avanzate richieste di migliaia di documenti che poi difficilmente sanno interpretare e si limitano alla fine a formulare offerte transattive, suggerite evidentemente dal funzionario di Direzione, non supportandole però con argomentazioni tecniche.

Non riescono a distinguere la differenza che corre tra “anticipo indennizzo” e “liquidazione” e sono nella assoluta incapacità di formulare ipotesi sull’importo minimo di danno.

Non parliamo poi di verbalizzazione nei vari incontri. Sono capaci di proporre solo il verbale di primo sopralluogo che è un modulo precompilato a cui, come per i sinistri di massa, basta rispondere apponendo una crocetta sulla definizione che più si avvicina al caso in trattazione.

Lo ribadiamo, siamo diversi.